“E’ necessario puntare i riflettori sull’altra importante esperienza/idea chiave del DTC, ossia la riscoperta della *comune dignità battesimale* (§22) e vocazionale (§57) – nessuno escluso (§103) – come ciò che rafforza il sentimento di appartenenza alla Chiesa e la coscienza che quest’ultima non è costituita solo da sacerdoti e vescovi (§16). Verso quest’ultimi non è emerso alcun anticlericalismo, ma apprezzamento, affetto e preoccupazione, insieme però al franco desiderio di una loro *migliore formazione e minore clericalismo* – inteso come «impoverimento spirituale… rigidità, attaccamento al potere in senso legalistico e un esercizio dell’autorità che è potere più che servizio» (§58) – a vantaggio invece di forme di *«leadership relazionali e collaborative» e di «autorità capaci di generare solidarietà e corresponsabilità»*, soprattutto verso coloro che «desiderano mettere i propri talenti e capacità a disposizione della Chiesa» (§59)”.
https://www.vinonuovo.it/comunita/esperienze-di-chiesa/fase-sinodale-continentale-sacerdozio-universale-corresponsabilita-riforma-strutturale-2/?fbclid=IwAR3UCDSnAmfr_7oqUw_ltI606KbgAKeFIu2G-ovCEfKxLTZ8IT9ggcPQlyk